Situata nelle antiche terre dei nobili veneziani, Villa Revedin testimonia stile e splendore della gloriosa Serenissima Repubblica. Una bianca dimora a Gorgo al Monticano, nelle vicinanze di Oderzo, l’antica Opitergium. Tra le sue mura hanno vissuto nobili famiglie veneziane, nel corso di cinque secoli si sono alternati momenti importanti di storia che hanno reso unico questo luogo. Negli anni 70, dopo un lungo periodo di abbandono, a seguito di un’appassionata ristrutturazione voluta dai fratelli Antonio e Gianni Berto, la Villa è tornata a nuova vita.
La Villa viene eretta ad opera della nobile famiglia veneziana dei Morosini.
La Villa diviene dimora estiva di campagna degli aristocratici Foscarini.
I Foscarini cedono la proprietà della Villa assieme alle campagne ai Conti Revedin, famiglia veneziana di recente nobiltà. A loro si deve la ristrutturazione e l’ampliamento dell’edificio principale, nonché l’assetto attuale di stampo neoclassico.
I Revedin, che hanno casa a Venezia, trascorrono nella Villa tutte le estati fino alla fine della prima guerra mondiale.
Il conte Luigi Revedin introdusse mezzi moderni ed innovativi nel lavoro, alleviando la vita e le attività dell’allora Gurgo Molindinorum (oggi Gorgo al Monticano).
Venne descritto come benefattore dalla popolazione locale.
Nel novembre del 1917 l’esercito austro-ungarico, nella sua avanzata verso il Piave, occupa la Villa per un intero anno con ufficiali, soldati e attrezzature militari. Alla fine della guerra l’edificio è pressoché inabitabile tanto che i Conti Revedin decidono di vendere l’intera proprietà alla famiglia Giol. Dopo alcuni anni la Villa cade in disuso.
Nel secondo dopoguerra la Villa viene requisita dallo Stato e diventa il “Collegio dei ragazzi giuliani”, istituito per ospitare centinaia di giovani profughi istriani costretti ad abbandonare le loro famiglie.
Dal 1951 al 1958 direttore della scuola è Don Edoardo Gasperini che, oltre agli esuli, si prodiga per accogliere bambini sfollati dell’alluvione del Polesine e diversi altri minori in difficoltà delle province di Treviso e Vicenza.
A lui è dedicata la piazzetta antistante la chiesetta del Redentore, all’interno della proprietà.
I fratelli Berto acquistano la Villa.
Dopo una lunga esperienza a Milano negli staff di prestigiosi alberghi e ristoranti dove imparano le regole dell’ospitalità, Antonio e Gianni ritornano in Veneto e danno origine a numerose imprese turistiche nel litorale Adriatico. Non perdono però la loro passione per l’accoglienza e la ristorazione di classe e decidono quindi d’investire in un sogno.
Dopo un lungo e rispettoso lavoro di restauro, Villa Revedin viene inaugurata come raffinato ristorante specializzato nella cucina di mare, una scelta coraggiosa che riscuote subito successo. Di lì a poco la proposta innovativa viene completata con l’albergo.
Il primo direttore è Ennio Giacomazzi, collega e amico degli anni milanesi.
Stefano e Antonio Berto seguono la Villa con la stessa passione di sempre grazie a un team affiatato di professionisti che interpretano con rispetto la storia del luogo e la tradizione della famiglia che lo ha portato a splendere di nuovo.
Il gusto della storia e del bello, i sapori semplici e nello stesso tempo raffinati,
il piacere di sentirsi accolti, ogni giorno.